Wednesday, December 20, 2006

Per accedere alla documentazione della colonna "TRE ARMONICHE" a Muzzano, usare il link sulla destra.
COLONNA SEI SFERE



colonna SEI SFERE, cm 145, 1998

Ho preso una sfera in polistirolo del diametro di dodici centimetri e l’ho ricoperta avvolgendola con un nastro adesivo di un centimetro di larghezza.
Ho poi colorato il tutto con dello spray rosso.


sfera in saggex colorata con il nastro

In seguito ho srotolato il nastro incollandolo su un cartone in strisce lunghe quanto la circonferenza della sfera: trentasette centimetri e sette millimetri; in questa maniera ogni dodici strisce ottenevo la superficie totale della sfera e determinavo così l’altezza di ogni pezzo della scultura (sei cilindri sovrapposti, con dodici strisce ciascuno, rappresentano sei sfere con le loro rispettive superfici).


sfera in saggex e schemi vari alternativi




uno degli schemi con sei sfere complete formata da strisce della lunghezza del diametro



Il disegno ottenuto è molto simile ai diagrammi di crescita esponenziale dei sistemi evolutivi, con ramificazioni sempre più dense man mano che si procede nel tempo e allontanandosi dallo stato di equilibrio.

diagramma evolutivo (Laszlo, Evoluzione, ed feltr.)



Per l’esecuzione della scultura ho ricalcato e ritagliato il disegno su un foglio di plastica che ho poi avvolto attorno a un cilindro in grès costruito in precedenza ed eseguendo un calco spalmando della barbottina (argilla diluita) e poi togliendo il foglio di plastica.



colonna "SEI SFERE", particolare
COLONNA PANSPERMIA.


Colonna "PANSPERMIA", cm 240, modellata nel 1998


Dieci dodecaedri che rappresentano una personale interpretazione del ciclo dell’acqua attraverso gli elementi.
Dal basso all’alto: dall’acqua alla terra, dalla terra al fuoco, dal fuoco all’aria, dall’aria di nuovo all’acqua e inizio di un nuovo ciclo, simbolizzato anche dal numero dieci.

Panspermia è la ripresa moderna di una concezione evolutiva in cui si descrive come la vita sia potuta arrivare sul pianeta Terra dallo spazio grazie alle particelle di ghiaccio contenenti forme di vita primordiali lasciate dalle scie delle comete, il cui nucleo è formato fondamentalmente da ghiaccio, composti carbonici e altro.

Una parte dell’acqua terrestre è arrivata dallo spazio e negli ultimi decenni è stato misurato in quantità maggiore di quanto creduto prima: viaggiando nello spazio siderale la Terra attraversa costantemente scie recenti e antiche di comete, questo è simbolizzato nella parte alta e chiara (aria) della colonna con il movimento spiraliforme di strisce colorate (le comete).


La forma dodecaedrica è stata scelta in sintonia con la descrizione fatta da Platone nel Timeo, nel capitolo dedicato ai cinque volumi platonici, dove fa corrispondere un elemento ad ogni volume: il dodecaedro, essendo il più armonico in quanto formato da pentagoni e più vicino alla forma sferica, simbolizza il cosmo, o il quinto elemento, sintesi degli altri quattro.



In questo contesto mi ha fatto grande impressione la lettura di una delle più recenti teorie dove si descrive un modello dell’universo leggermente curvo e come un aggregato di dodecaedri: ciò viene spiegato dall’ assenza di dati raccolti ad angoli grandi, simili a quello dei vertici di un dodecaedro, nella misurazione delle lunghezze d’onda presenti nel cosmo.


"la recherche", dic. 2003 dodecacosmo



"nature", ottobre 2003


Un altro notevole riferimento sono le esperienze fatte dal giapponese Masaru Emoto con cristalli di ghiaccio la cui forma cristallina esagonale più o meno perfetta rispecchia la minore o maggiore purezza dell’acqua.
E’ stupefacente quello che si verifica alla struttura cristallina quando l’acqua è sottoposta a brani musicali o a frasi scritte o pronunciate e poi fotografata a meno cinque gradi centigradi: pare apprezzi maggiormente Bach e Mozart piuttosto che heavy metal o dark rock, sutra vedici piuttosto che insulti, nomi di santi piuttosto che nomi di dittatori, dimostrandolo con il grado di perfezione della simmetria cristallina del ghiaccio.


cristalli di ghiaccio con la tipica geometria esagonale

Come intrepidi ragni cosmici, le comete si lanciano nel vuoto infinito (che vuoto non è) lasciandosi trasportare dai campi gravitazionali attraverso i sistemi solari, intessendo ragnatele di pulviscolo acqueo ghiacciato attraversate da pianeti che vengono fecondati da molecole di origine sconosciuta.
Una sola madre: la Terra, accogliente ricettacolo di acque (informazioni) cosmiche.
Infiniti padri: le innumerevoli comete che attraversano da sempre il cosmo.
Come nella telegonia: dove le tracce di sperma lasciate dagli amanti precedenti possono, se abbastanza resistenti, partecipare alla creazione di una nuova vita.
Ne sapevano forse qualche cosa le prostitute sacre dei templi babilonesi dedicati a Ishtar?

Tuesday, December 19, 2006

COLONNA DNA.



Doppia spirale su una serie di dodecaedri.
La doppia spirale descrive il DNA di tipo A: ho scelto questo particolare tipo di DNA in quanto l’intervallo tra le due spirali determina una simmetria di 180°, l’unica rappresentabile degnamente su una scultura in ceramica come quella eseguita. La progressione su una serie di dodecaedri l’ho scelta da un libro di Aldo Montù dedicato al numero aureo: “Natura e geometria”.

schema di Montù con spirale e dodecaedri


Studi per la doppia spirale con lo schema del DNA di tipo B: le spirali sono in fase di meno di mezzo giro e quindi troppo vicine per la rappresentazione sui pezzi in ceramica.


schizzi preparatori con DNA-A e DNA-B


studio preparatorio sulle spirali


Schema di DNA di tipo B: le spirali sono in fase di mezzo giro quindi facilmente rappresentabili; sullo schema a sinistra i lati dei dodecaedri sulla spirale.
COLONNA TETRAKTIS, SALA CAPRIASCA, MAGLIO DI COLLA.



Colonna "TETRAKTIS PIRAMIDE", cm 185, Maglio di Colla




Colonna "TETRAKTIS BLU" con cristallo sulla punta, cm 180, Sala Capriasca, costruita nel 1998.



Le proporzioni dei segmenti di queste colonne (“Tetraktis piramide” e “Tetraktis blu”) corrispondono alla sequenza quattro, tre, due, uno la cui somma è dieci.
Le proporzioni rispettano una delle possibili suddivisioni temporali di un grande ciclo, chiamato Manvantara dalla tradizione vedantina indiana, in quattro età o Yuga: età del ferro, del bronzo, dell’argento e dell’oro.
Nella tradizione greca è il numero perfetto di Pitagora: il dieci, quale somma di uno,due, tre e quattro.


COLONNE “APEZZI”.


Colonna "APEZZI PRIMA", cm 240


Le colonne di questo tipo (colonna “APEZZI PRIMA”, “APEZZI SECONDA” e “TRE ARMONICHE”) sono nate con l’intenzione di rimediare a un difetto strutturale delle colonne precedenti: al momento della seconda cottura i tubi in gres talvolta si piegavano leggermente seguendo la linea della saldatura longitudinale (ogni pezzo risulta da una lastra rettangolare arrotolata e saldata usando un tubo di cartone come sostegno provvisorio).
Per rimediare a ciò ho usato una tecnica ricorrente, ma celata, in strategie psicologiche e settarie: costruzione, distruzione, ricostruzione.
Ho costruito i tubi e li ho poi tagliati a pezzi (da cui il nome) e li ho infine ricostruiti.
Nelle varianti finora eseguite lascio intenzionalmente a vista gli errori dovuti allo schiacciamento durante il riassemblaggio oppure la barbottina (argilla diluita usata come colla nella costruzione) in eccesso usata per la saldatura: questo dà un effetto molto “ceramico” e manuale, in realtà l’intenzione è di lasciare parlare la terra, quando vuole dire qualcosa....
Sulla forma cilindrica il risultato è una completa assenza di piegature o difetti del corpo ceramico in cottura , inoltre mi permette di usare le colature degli smalti come effetti cromatici in quanto sono frenate dalle saldature in rilievo.
Quindi una struttura più compatta e resistente che nello stesso tempo stimola dinamiche estetiche prima impossibili.

Colonna "SETTE COLORI"